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Space Workers – Anche l’assessore Valente all’apertura

Si è aperta ieri la I edizione di Space Workers - Missione: nuove forme di lavoro, la settimana dello smart working portata a Roma da Coaster.

Una settimana di opendays ed eventi che si concluderà il 2 dicembre, con oltre 100 imprese e freelance registrati, diversi dei quali hanno sfidato il lunedì mattina lavorativo per essere presenti al meeting di apertura del 27 novembre. Apprezzatissima la partecipazione davvero attiva dell'assessore al Lavoro, Personale e Pari Opportunità della Regione Lazio Lucia Valente, che nonostante i mille impegni non ha voluto mancare all'evento, fornendoci un importante apporto, che potete rivedere qui. 

Il meeting ha visto alternarsi al tavolo dei relatori dei veri e propri portatori di competenze legate al tema - che definiamo rivoluzionario - del lavoro agile, mentre Walter Scarfò di Tixe Magazine creava illustrazioni estemporanee alle loro spalle.

Ha aperto i lavori Eleonora Dusi, co-founder di Coaster, che ha illustrato le motivazioni alla base dell'evento: portare le aziende fuori dagli uffici e far conoscere il mondo a cui un coworker è abituato. Si parla di smart working perché a maggio 2017 esso è stato formalmente disciplinato ed è entrato a far parte di diritto degli elementi di welfare delle aziende, come approccio in grado di migliorare il rapporto vita privata-vita lavorativa delle persone. Un approccio che, però, è tanto migliore quanto più viene svolto con consapevolezza e gli spazi di coworking intervengono in questo senso. Lo smart working praticato in un coworking come Coaster comporta un arricchimento digitale e tecnologico, interazioni con persone esterne all'azienda, nuovi rapporti, attrezzature e spazio confortevole per il lavoro.

Vincenzo Mannino di Confcooperative Roma Capitale ha fornito un approfondito excursus sul sistema delle cooperative come formula smart di lavoro. Infatti lo smart working non è solo quello dell'individuo, ma anche quello delle imprese. La formula antica della cooperativa è in crescita in termini di nuove aziende costituite, perché viene riscoperta anche dai più giovani come formula agile di lavoro fra soggetti specializzati in una attività, i quali si completano, si integrano, si danno forza. Non a caso Mannino ha sottolineato come tali interazioni fra imprese risveglino i territori. Creano del vero e proprio sviluppo economico perché fortificano l'attaccamento a una zona produttiva e al tessuto imprenditoriale di un posto, inducendo gli imprenditori a collaborare. 

È la volta poi di Co.Ri.De., con il direttore generale Francesco Morozzi, che ha dato voce a un antico e grande consorzio di commercianti e imprenditori, che da oltre ottant'anni fanno rete. Gli abbiamo chiesto quale sia lo strumento principale per riuscirci: ebbene, la persona è al centro. Co.ri.de., infatti, nonostante il grande numero di associati, ha cura per ciascuno di loro, recandosi di persona presso gli esercenti per la raccolta documentale, organizzando eventi per le loro famiglie, gite e formazione gratuita. Ci insegna, quindi, che l'aspetto umano è fondamentale nelle organizzazioni perchè le relazioni di cui le imprese, dunque i loro smart worker, si nutrono non sono altro che rapporti fra persone, prima ancora che relazioni "B2B".

Chiude il primo round Giulio Stumpo di ACTA - associazione nazionale dei freelance, mentre la vicepresidente Francesca Pesce interviene da pubblico per un saluto. ACTA è una realtà importante che dà voce e tutela alle migliaia di lavoratori autonomi e indipendenti non iscritti ad albi professionali. Stumpo ci ha fornito i dati aggiornati sul profilo di questa categoria lavorativa, profilo che abbiamo voluto idealmente a sovrapporre a quello dello smart-worker di matrice aziendale. La nostra riflessione è che dal freelance di 35 anni che opera nel settore web/digital si arrivi all'impiegato amministrativo di 50 anni, improvvisamente calato in uno spazio di coworking dove deve lavorare da remoto e utilizzare tool di produttività. Lo spunto dal pubblico è: come formare queste persone? Come consentire che non vi siano gap? Pare in aumento - come sottolineerà più avanti l'assessore Lucia Valente - la disoccupazione tecnologica. Frequentare un coworking aiuta i dipendenti e i manager a essere aggiornati e richiede loro di essere adattivi e trovare soluzioni. A nostro parere, il coworking come luogo di smart working aiuta a superare questo scoglio. 

Il secondo tavolo è imprenditoriale e moderato da Alessandro Perini, coworker di Coaster e founder di PGA - Strategia e Organizzazione, società di consulenza direzionale che segue grandi marchi e organizzazioni complesse e che basa tutto sul valore che le persone possono fornire a un'organizzazione. 

Al tavolo sono presenti tre aziende e tre modalità di applicazione dello smart working. Oracle e Maire Tecnimont ci portano il brillante esempio di aziende grandi e all'avanguardia, che hanno capito da molti anni, ben prima che questo divenisse un trend, il valore della conciliazione vita-lavoro e della applicazione di modalità agili di lavoro in un'impresa. Angelo Ghidoni di Oracle ci racconta del suo ingaggio a Sun Microsystem, quando gli dissero che no, non esistevano cartellini da timbrare ed entrò in contatto con lo smart working. E ora è questa la mentalità che vige in Oracle, dove il suo impegno è quello di valutare la produttività effettiva delle persone e far si che lavorino in modo efficiente ma soprattutto in un contesto in grado di valorizzarle e responsabilizzarle. La persona, anche in questo caso, anche in Oracle, è al centro.

Maire Tecnimont ha rivoluzionato fisicamente i propri ambienti di lavoro. Interviene chi materialmente ha progettato tutto questo, sia a livello funzionale che architettonico e logistico. Federica Tegolini ci mostra i numeri del coworking interno: davvero lontani per noi abituati agli spazi urbani. 900 postazioni PC, metri e metri di tavoli condivisi che cambiano la concezione del lavoro in una delle prime aziende di ingegneria e costruzioni in Italia. Maire Tecnimont è internazionale e si vede. Perchè un cambiamento come quello che ha realizzato (con successo) si incunea in una mentalità lavorativa a volte inospitale, in quanto l'Italia, parlano i numeri, si è affacciata solo da pochissimo non solo allo smart working, ma anche al coworking e alla sharing economy, con almento 5 anni di ritardo rispetto a diversi altri paesi anche europei.

Luigi Piccirillo, founder di Samex, chiude il tavolo con l'esperienza di Welfarein, sistema di welfare in moneta complementare nata in seno a Samex, circuito di credito commerciale del Sannio e Molise. Insieme a Mario Avallone, area manager, ci porta nel mondo di una futura benefit corporation, altra assoluta novità nel nostro panorama. Già, perché un circuito di credito commerciale come Samex ha il potere di creare vero sviluppo territoriale. E di far girare non solo l'economia, ma anche il benessere. Ecco perchè Luigi Piccirillo e Gianni Ciao, i founder, hanno deciso di offrire alle imprese iscritte al circuito l'opportunità di assegnare benefit pagati in Samex ai propri dipendenti. In pratica, il team di Samex , capitanato da Gianni Ciao, ha ideato e implementato tecnologicamente il sistema attraverso cui le aziende possono pagare benefit ai dipendenti senza però sguarnirsi di liquidità in euro. Fra questi benefit vi è lo smart working e Coaster con orgoglio fa parte di tutto questo: siamo infatti membri di Samex. Ciò vuol dire che il dipendente di un'azienda di Isernia o di Benevento può lavorare da remoto (in smart working) per esempio un venerdì, decidendo di farlo da Coaster. Nel contempo, approfitterà per fare una gita a Roma nel week end con la famiglia. Coaster sarà pagato in Samex. Nessun Euro sarà speso per quel week end senza stress da ufficio. 

I tre interventi vengono seguiti con estremo interesse dall'assessore Lucia Valente, sopraggiunta proprio nel mentre, che decide di non intervenire subito per poter ascoltare i tre case history. L'assessore attende in ultimo per prendere la parola e il tavolo diventa ulteriormente costruttivo e ricco, con botte e risposta e interventi e la voce dell'istituzione, che apprezziamo moltissimo. Dal 2013 operiamo come manager di spazi di coworking e troviamo estremamente significativo che la Regione, che ha patrocinato l'evento, ieri sia stata con noi e sia stata nel nostro spazio condiviso. Sentiamo che anche a Roma, anche nel Lazio si dà attenzione a quello che sta succedendo nel cosmo variegato degli smart worker, una formula che dà futuro a chi il futuro, a volte, fatica a vederlo. Che, come sottolinea l'assessore, incentiva lo sviluppo personale e la crescita professionale. La Regione, del resto, opera già con incubatori e acceleratori e ora una sinergia pubblico-privato sembra vicina. Insieme possiamo fare molto per lo sviluppo del territorio. La persona, prima ancora che l'istituzione, Lucia Valente ha dato voce a tutto questo. Il suo intervento integrale e una intervista sono presenti fra i video dell'evento, che pubblicheremo nei prossimi giorni con un approfondimento a parte.

I saluti finali sono affidati a Vincenzo Bruno, co-fondatore di Coaster che pone un quesito finale a tutti gli speaker: quale tecnica, quali strumenti adottare per applicare nelle micro realtà lo smart working in modo davvero efficace e produttivo? Sottolinea, in tal senso, come le micro e piccole aziende siano spesso ricche di sovrapposizioni di ruoli e più complesse nell'adattamento.

Le risposte di tutti ci danno una risposta complessivamente riassumibile in: organizzazione del tempo, responsabilizzazione, patto di fiducia fra imprenditore e dipendente, sistemi di monitoraggio del lavoro basati non sul tempo di presenza ma sui risultati, formazione tecnologica, spazi atti a ospitare il lavoro e alternativi all'ufficio tradizionale. 

Per chi ha voluto essere con noi anche all'evento di lancio, questo si è concluso con uno spettacolare aperitivo con le bontà della storica Pasticceria Palmieri, il laboratorio artigianale di fiducia di Coaster, caro a tutti i romani.

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