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A che cosa servono i consulenti?

C'è una bellissima frase di Mark Twain che risponde bene a questa domanda.

All you need in this life is ignorance and confidence, and then success is sure.

Tutto ciò di cui hai bisogno nella vita è ignoranza e fiducia, a quel punto il successo è assicurato. 

Il consulente è la persona che ci completa: colma le nostre lacune quando siamo alle prese con questioni importanti, nel lavoro o nella vita privata. Il consulente è indispensabile perché sa proprio le cose che noi non sappiamo ed è per questo che lo paghiamo. 

L'ignoranza è una nostra grande alleata, nella vita come nel lavoro. Infatti, avere coscienza di non sapere le cose ci permette di porci domande, di trovare risposte e quindi di acquisire sapere più conoscenze. Insomma, il privilegio di essere consapevolmente ignoranti è riservato a persone intelligenti (e questo concetto lo ha espresso meglio da qualcun altro prima di noi). 

Se siamo persone intelligenti allora sappiamo anche che alcune materie richiedono molto tempo per essere affrontate, dal tempo di un tutorial su Youtube al tempo di una vita intera. Per questo motivo, davanti a faccende complesse, quelle che superano Wikipedia, dobbiamo affidarci a un professionista. Nell'etimo di questo verbo, affidarsi, troviamo la radice del rapporto fra cliente e consulente: dare fiducia, in un gesto salvifico che significa "abbandonarsi". Chi contesta continuamente le scelte di un consulente lo fa perchè non si fida, quindi: perché lo paga? Sempre che lo paghi. Sempre che non gli contesti i prezzi.

Noi abbiamo cercato di facilitare questo processo sia dal lato dei consulenti che dal lato dei clienti, coinvolgendo in iniziative divulgative commercialisti, avvocati, software engineer, esperti di marketing e molti altri che fanno parte della rete dei nostri coworker. Chiunque frequenti Coaster, per esempio, può tenere uno o più TOPICK, cioè serate gratuite di informazione e formazione su temi di impresa. In questo modo dimostra la propria competenza regalando un'ora di tempo alle persone, che vanno via con qualche cosa in più. Ma come dare prova di queste stesse competenze? Si può scegliere di andare per gradi, cosa che ci sentiamo di suggerire a tutti i lettori consulenti. Qui abbiamo ideato How To, un servizio di sportello a pagamento dove il cliente non ha il vincolo di un contratto e paga soltanto il tempo, proprio come si fa con uno psicologo. 

Affinché il costo di un consulente venga accettato dal cliente, bisognerà prima di tutto che si crei un vincolo di fiducia. Se avete appena cominciato la vostra carriera di professionista, buttate via i manuali da venditore porta a porta: non vi serviranno!

La fiducia si guadagna con la conoscenza reciproca, dando prova di competenza e lealtà. Insomma: il consulente deve dimostrare al cliente che sì, è proprio la persona giusta per lui.

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