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Il coworking ai tempi del coronavirus

Si può frequentare uno spazio di coworking in questi giorni? Una domanda legittima che assume ancora più peso se si pensa ai grandi spazi popolosi (i “building”). Ci sono alcune considerazioni da fare e la risposta non è una sola.

I grandi spazi di coworking sono per lo più sede di aziende. Hanno box privati o piani interi e condividono con il resto delle persone delle aree comuni come cucina, zona lounge, aree relax. Poi ci sono i freelance o i micro-team. Sono persone che, in effetti, potrebbero lavorare un po’ ovunque. Anche a casa!

Ma se pensate che stiamo per dire che “i freelance potrebbero stare a casa, mentre le aziende no, perchè hanno più difficoltà nel lavorare da remoto”, beh, vi sbagliate. Perchè un freelance poteva lavorare da casa anche prima. Se paga uno spazio di coworking non lo fa per abbattere dei costi di struttura o per avere un temporary office, lo fa perchè ha dei bisogni che una casa non può soddisfare. Al freelance, come all’imprenditore individuale o al consulente, serve una comunità di riferimento, il rapporto umano, serve di uscire. Tutto questo gli serve in questi giorni più che mai, per non alienarsi davanti a un pc con il sottofondo dei numeri della Protezione Civile.

Il coworking, ai tempi del coronavirus, dovrebbe diventare uno spazio arioso, non affollato, dove le aziende con grandi team restano, ma sono membri invisibili. Riducono o eliminano la presenza e lasciano spazio e metri quadri ai singoli. Ma attenzione: questo vale solo se lo spazio di coworking è gestito da manager che sanno come garantire la massima sicurezza a tutti.

Ecco quindi i nostri consigli per i coworking manager e per i coworker per un coworking sicuro @ Corona time!

  1. Su tutti i tavoli dovrà essere presente un gel disinfettante per le mani.
  2. Dovranno essere disinfettati i desk a ogni utilizzo e, più volte al giorno, superfici come maniglie, schienali delle sedie, pulsantiere.
  3. Allontanate i tavoli, ripetiamo, allontanate i tavoli fra di loro! Se avete isole di lavoro, allora una sedia sì, una sedia no.
  4. Appena entrate, le persone dovranno essere obbligate a disinfettarsi le mani. Fate trovare disinfettanti all’ingresso, appena aperta la porta. Tranquilli, dopo qualche giorno i coworker si saranno abituati, mentre le persone nuove apprezzeranno tanta cura!
  5. Macchina del caffè: l’utilizzo va disciplinato dai coworking manager e, se questo è impossibile, meglio spegnerla. Evitiamo assiepamentidi persone o code!
  6. Sala riunioni: eliminate delle postazioni e non consentite l’utilizzo se non è possibile tenere la distanza di sicurezza fra le persone.
  7. Vietato svolgere eventi e formazione dal vivo. Dimentichiamoceli per un po’. Diciamo sì a webinar e corsi online: i coworking manager possono aiutarti a organizzarli alla grande! Chiedi a coaster@coastercowo.com.
  8. Ogni coworker ha il proprio bicchiere: tutti dovranno essere obbligati a scriverci sopra il proprio nome. A fine giornata, buttate tutto (e fate la differenziata).
  9. Pubblicate e affiggete ovunque le norme di comportamento. Sospendete il servizio per coloro che le dovessero violare.

A tutti i coworking manager diciamo: forza! È il momento dello smart working: quando l’emergenza sarà passata gli spazi di coworking di popoleranno di tantissime nuove aziende che hanno scoperto quanto sia facile, economico e produttivo lavorare in modo smart!

Author: Eleonora Dusi

Co-founder di COASTER. Sono una advisor per le PMI e la mia passione è realizzare per loro dei progetti di sviluppo che coinvolgano non solo i numeri, ma anche tanta sostanza. Mi muovo agevolmente nel mondo delle imprese familiari, dell'arte, delle società sportive - in alcune delle quali ricopro incarichi - e della micro-impresa. Citazione: "La vita è sostanzialmente tragica, ma a volte riesce a essere meravigliosa".

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