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Lavorare in vacanza: pro e contro di un paradosso

tempo di lettura: 5 minuti


L'aumento progressivo della flessibilità del lavoro è cosa nota a tutti e trasverale a diversi settori professionali. La dilatazione dei tempi di lavoro ormai ci impedisce di staccare la spina completamente, anche quando dovremmo essere liberi da pensieri lavorativi. Nel tentativo di conciliare lavoro e vacanze la tendenza degli ultimi anni è quella di "lavorare in vacanza".

Per rispondere a questa esigenza sono nate strutture turistiche sempre più organizzate  che forniscono attrezzature e tecnologie che permettono di svolgere il proprio lavoro proprio come se si fosse in ufficio. Inoltre, esistono iniziative imprenditoriali che si sono spinte ancora oltre ridefinendo il concetto di ospitalità dei resort o degli alberghi tradizionali. Strutture come il Livit a Bali o il Surf Office di Gran Canaria sono pensate per accogliere imprese, professionisti, blogger che scelgono volontariamente di "lavorare in vacanza" nel tentativo di aumentare la propria creatività e produttività. Anche in Italia è sbarcato il fenomeno delle workation: vacanze-lavoro organizzate di proposito per aumentare la socializzazione tra colleghi in location che facilitino il relax ma adeguatamente attrezzate, e favorire così migliori performance aziendali.

Ma quali sono i pro e i contro del lavorare in vacanza?
È un'opportunità o una trappola?

Iniziamo dai pro. Come detto, la digitalizzazione del lavoro è un fenomeno inarrestabile e che coinvolge qualsiasi settore lavorativo. È ormai pratica comune portarsi il lavoro a casa o svolgere attività lavorative in orari non usuali. Per non parlare delle volte in cui si rinuncia completamente alle vacanze perché impossibilitati a trovare un periodo di tempo per staccare completamente oppure perché i periodi di ferie in un nucleo familiare non coincidono. Da questo punto di vista, lavorare in vacanza sicuramente aiuta un corretto bilanciamento tra vita privata e lavoro e facilita l'allontamento dallo stess urbano. Volete mettere lavorare comodamente a bordo piscina con il proprio laptop rispetto a dover attraversare la città per raggiungere il proprio ufficio in mezzo a traffico e affollamento dei mezzi di trasporto? O ancora: non è forse meglio dedicare qualche ora al lavoro quando si è in vacanza piuttosto che rinunciare completamente a dei giorni di meritato relax?

Analizzando il tema da un altro punto di vista non è difficile vedere i contro di questo modo di intendere il lavoro: continuando così finiremo per lavorare sempre senza avere mai un periodo adeguato di sosta. Non è un caso che esista anche la tendenza opposta: black-hole resort senza wi-fi e copertura di rete telefonica dove la tecnologia è bandita al fine di garantire agli ospiti un periodo di vero e autentico riposo.

Indipendentemente dalla propria opinione sull'argomento è indubbio che il concetto stesso di "lavoro" e "vacanza" come originariamente concepiti non è più valido. Ragionare quindi sulle nuove forme di organizzazione del lavoro e immaginare soluzioni adeguate è necessario per raggiungere un equilibrio sano tra vita professionale e vita privata.

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