fbpx

Whatsapp: il social network si sposta lì

Compie 9 anni Whatsapp, l’applicazione che ci toglie il sonno.

Come potremmo vivere senza il gruppo “Mamme” e il gruppo “Cena delle medie *emoticon random*”? Come potremmo andare avanti, giorno per giorno, senza conoscere l’ultima connessione del chiunque di turno, attraverso cui dedurre argutamente quando è andato a dormire e quando si è svegliato?

Non è un caso che nel 2014 questa app di messaggistica istantanea sia entrata nella galassia Zuckerberg. Whatsapp è un social network naturale, con una innata inclinazione a connettere le persone, piuttosto che a farle soltanto parlare.

Un tentativo di aggressione venne fatto nel 2013 da WeChat, che con un battage molto agguerrito ha tentato di scalzare Whatsapp dai nostri telefoni, non riuscendoci (ancora). WeChat è proprio un’altra cosa: le funzioni di base sono le medesime, ma in questo concorrente troviamo una funzione di geolocalizzazione che permette di scoprire sconosciuti nelle vicinanze e apre le porte a mille mondi che forse non interessano tutti.

Il 1º febbraio 2016 Whatsapp ha annunciato il raggiungimento di 1 miliardo di utenti. Ecco perché questo miliardo di utenti non sta soltanto comunicando, ma ha preso parte a una rete sociale che presto potrebbe preferire a molte altre.

//1

Whatsapp ha le funzioni di un social network

Hai una rete di contatti. Puoi pubblicare tante cose, anche se forse non lo sai: post (utilizzando la sezione “info”), storie (aggiungendo contenuti allo “status”) e foto e interessantissimi concetti (basta modificare con frequenza isterica la tua foto profilo), commenti (basta cliccare “Rispondi” sullo status altrui). Puoi infine impostare il livello di privacy.

//2

Non siamo tutti amici

La prima delle particolarità di cui forse sentivamo il bisogno. La rete di Whatsapp è una rete naturale, che si genera da sè con l’aggiunta dei reciproci numeri di telefono in rubrica. Quest’azione non richiede che ci sia confidenza e supera l’ostacolo dei social network tradizionali, quando ci domandiamo se “aggiungere agli amici” o “accettare fra gli amici” qualcuno.

//3

Puoi comunicare in modo selettivo

Ma non troppo. Puoi nascondere il tuo status a singoli contatti e puoi bloccarne altri, che così non avranno aggiornamenti. Puoi, infine, cancellare un numero dalla rubrica e impedirgli tutto.

//4

È un calmiere per la tua esuberanza

Su Whatsapp non puoi essere troppo trasparente, ma al contempo sei obbligato a essere te stesso. Fingere diventa praticamente impossibile, perchè la menzogna è opensource, in un sistema in cui tutti ti vedono e possono smentirti.

//5

L’orbiting diventa una faccenda complicata

L’orbiting è il molesto comportamento tipico dei social network attraverso cui si punzecchia qualcuno senza parlargli direttamente. In questo rientrano i messaggi sibillini diretti a nessuno, con la speranza che li legga quel qualcuno. Qui diventa una faccenda complicata: la foto profilo sagace con cui si insulta l’ex marito verrà vista anche dai genitori, dai clienti, dal commercialista. Dai, su: sobrietà.

//6

Puoi avere un profilo completo

Basta forzare Whatsapp Business utilizzando la vetrina azienda come profilo personale. La migrazione da Whatsapp a Whatsapp Business è semplice, perché quest’ultimo legge il  backup di Whatsapp, non può accadere il contrario (indietro non si torna, per ora). Tra le funzioni che rendono la versione business ancora più comunicativa di quello base, vi sono le risposte automatiche e gli out-of-office. Pensate a quanto orbiting potrete fare in questo modo!

 

Uno scenario ipotetico, che però non dovremmo escludere, è che a causa dei continui (casuali?) scandali sulla privacy e al carattere massivo e generalista di Facebook, tenderemo sempre di più a preferire i social network verticali, come Linkedin. Nel frattempo, per parlare del nostro quotidiano ed esprimere emozioni del momento, potremmo decidere di tornare a uno strumento dalle funzionalità essenziali in cui non solo possiamo essere noi stessi, ma troviamo anche una certa sincerità negli altri.

Che cosa ne pensate: non potrebbe essere proprio Whatsapp?

 

 

 

Author: Eleonora Dusi

Co-founder di COASTER. Sono una advisor per le PMI e la mia passione è realizzare per loro dei progetti di sviluppo che coinvolgano non solo i numeri, ma anche tanta sostanza. Mi muovo agevolmente nel mondo delle imprese familiari, dell'arte, delle società sportive - in alcune delle quali ricopro incarichi - e della micro-impresa. Citazione: "La vita è sostanzialmente tragica, ma a volte riesce a essere meravigliosa".

Scroll Up

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi